fbpx
Vai al contenuto

CARENZA DI FERRO

La carenza di ferro: un problema comune da non sottovalutare

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la carenza di ferro è il deficit nutrizionale più diffuso al mondo che arriva ad interessare il 30% della popolazione globale.

Questa condizione è particolarmente prevalente tra le donne in età fertile, i bambini e gli anziani. Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo, l’incidenza della carenza di ferro è più marcata in tutte le categorie di soggetti, inclusi i maschi adulti, a causa di un’alimentazione povera di nutrienti e delle infezioni ricorrenti.

Ma cos’è il ferro e perché è importante? Il ferro è un minerale fondamentale per le cellule del nostro corpo e partecipa a numerose funzioni vitali e processi metabolici:

  • è responsabile della produzione di emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi che serve al trasporto dell’ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti del nostro corpo;
  • è una componente chiave della mioglobina, una proteina che immagazzina e rilascia ossigeno nei muscoli, permettendo la contrazione muscolare;
  • è un elemento costituente di diversi enzimi che partecipano alla produzione di energia;
  • è indispensabile per il corretto funzionamento del sistema immunitario;
  • contribuisce alla sintesi del DNA.


Quando una carenza di ferro non è opportunamente corretta può evolvere da semplice deficit temporaneo e portare all’instaurarsi di una condizione patologica vera e propria: l’anemia da carenza di ferro. Questo accade nel momento in cui l’organismo è incapace di soddisfare una produzione di emoglobina sufficiente a garantire la giusta ossigenazione dell’organismo. Tra tutte le forme di anemia, l’anemia da carenza di ferro (detta anche sideropenia) è la più comune.

Cause della carenza di ferro e soggetti più a rischio

La carenza di ferro può verificarsi in vari contesti, principalmente a causa di una dieta inadeguata, un aumentato fabbisogno di ferro, perdite di sangue, assorbimento compromesso, infezioni, malattie acute o specifiche patologie croniche.

Particolare attenzione deve essere prestata alle seguenti categorie di soggetti, che sono più a rischio per questa condizione:

  • Neonati pretermine e con basso peso alla nascita che non hanno accumulato sufficienti riserve di ferro durante la gestazione e devono affrontare un periodo di rapida crescita con un’esigenza di ferro superiore al quantitativo che i loro corpi possono fornire.
  • Bambini che presentano l’elevata domanda di ferro di un organismo in crescita e spesso non hanno un’alimentazione adeguata a sopperire a questo bisogno.
  • Donne in età fertile con menorragia (mestruazioni abbondanti) che causa una significativa perdita di sangue.
  • Donne in gravidanza, fase contraddistinta da un aumentato fabbisogno di ferro necessario a sostenere il corretto sviluppo del feto e a compensare le eventuali perdite di sangue durante il parto.
  • Soggetti che soffrono di MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali come la malattia di Crohn o la colite ulcerosa) che possono interferire con l’assorbimento del ferro nell’intestino e manifestarsi con ulcere e infiammazioni intestinali, cause di emorragia.
  • Soggetti con celiachia, condizione che danneggia la mucosa intestinale, riducendo la capacità dell’intestino di assorbire nutrienti, incluso il ferro.


In tutti questi casi diventa ancor più importante assumere adeguati quantitativi di ferro. In questo le persone che seguono un’alimentazione vegetariana o vegana potrebbero avere una limitazione in più disponendo di una varietà ridotta di alimenti ricchi di ferro.

Accorgersi della carenza di ferro: dall’osservazione dei sintomi alla diagnosi medica

Come già accennato, una carenza di ferro può impattare significativamente sul benessere generale.

I principali sintomi attraverso i quali la problematica si manifesta sono:

  • Stanchezza persistente e debolezza.
  • Pallore diffuso a causa della riduzione dei globuli rossi.
  • Fiato corto, soprattutto durante l’attività fisica, dovuto alla difficoltà nel trasportare ossigeno ai tessuti
  • Capogiri, vertigini e mal di testa frequenti, provocati dalla ridotta ossigenazione del cervello
  • Palpitazioni, battiti cardiaci veloci o irregolari, da ricondursi al tentativo di compensare la carenza di ossigeno.
  • Unghie fragili e perdita di capelli.


Alcuni di questi sintomi possono comparire anche nelle fasi iniziali della carenza di ferro; tuttavia, la loro presenza indica spesso che la carenza è progredita verso l’anemia sideropenica, la quale a sua volta può condurre a complicazioni a lungo termine, come ad esempio, aumentare il rischio di problemi cardiaci, indebolire il sistema immunitario, influire sullo sviluppo cognitivo o, durante la gravidanza, aumentare il rischio di parto pretermine e basso peso alla nascita.

Rilevare tempestivamente i segnali di una carenza di ferro è fondamentale per prevenire queste complicazioni e mantenere una buona salute generale.

Per una diagnosi vera e propria della carenza di ferro è fondamentale rivolgersi al proprio medico, il quale valuterà la situazione sulla base di una combinazione di anamnesi, esame fisico e opportuni test di laboratorio includendo vari esami del sangue tra cui:

  • Emocromo completo (CBC): un esame del sangue che misura vari componenti del sangue e può rivelare livelli bassi di emoglobina e globuli rossi.
  • Ferritina sierica: misurazione delle riserve di ferro nel corpo che possono essere il primo indicatore di carenza.
  • Saturazione della transferrina: misurazione della quantità di ferro legato alla transferrina, la proteina che trasporta il ferro nel sangue.
  • Capacità totale di legare il ferro (TIBC): misurazione della capacità del sangue di legare il ferro e può essere aumentata in caso di carenza di ferro.


Ad intervalli regolari tutti dovrebbero sottoporsi a controlli di routine per valutare i livelli di ferro nell’organismo e prevenire eventuali carenze che potrebbero compromettere lo stato di salute.

Intervenire in caso di carenza di ferro

Normalmente, una dieta equilibrata e sana basta per assicurare un adeguato apporto di ferro al corpo.  Tuttavia, in alcuni casi specifici, potrebbe essere necessario utilizzare un integratore di ferro per compensare una carenza o soddisfare un maggiore bisogno fisiologico. È importante seguire le raccomandazioni del medico, che può indirizzarci verso l’opzione più appropriata per le nostre esigenze.

Grazie agli integratori della linea DDM Ferro liquido, è possibile ripristinare i livelli di ferro nel sangue in modo efficiente. DDM Ferro® liquido è disponibile in due diverse formulazioni:


Le due diverse opzioni permettono di affrontare la problematica della carenza di ferro sia negli adulti sia nei bambini.
Entrambi i prodotti garantiscono un assorbimento ottimale del ferro e offrono un’assunzione facile e piacevole grazie al loro ottimo sapore.

HAI DOMANDE?

Sezione FAQ

Una pagina dedicata in cui abbiamo dato risposte a tutte le domande più frequenti.